Ultimo Aggiornamento:Viernes 24 Noviembre 2023
Home Treviso F - Treviso: Musei e Spazi Culturali

F - Treviso: Musei e Spazi Culturali PDF Imprimir Correo electrónico

Treviso I musei

1. MUSEO CIVICO DI SANTA CATERINA: La chiesa fu costruita a partire dal 1346 dai Servi di Maria in luogo del Palazzo dei da Camino, signori di Treviso dal 1283. Il palazzo era stato incendiato dai trevigiani quando i da Camino intendevano consegnare Treviso a Cangrande della Scala ed è legato anche a Dante che vi trovò ospitalità nel suo esilio.
Si individuano 4 sezioni: Archeologia (oggetti in selce, una ricca raccolta di spade in bronzo, dischi votivi, urne cinerarie, busti e sarcofagi di età romana); Pinacoteca (Tiziano, Tiepolo, Francesco Guardi, Hayez, Lotto, Bellini, Jacopo da Bassano, Pozzoserrato, Giovanni Antonio da Pordenone, Paris Bordon, Salvator Rosa, Rosalba Carriera, Antonio Canova, Cima da Conegliano, ...); sale per mostre temporanee di arte contemporanea; la grande aula della Chiesa con le famose Storie di S. Orsola di Tomaso da Modena. 

2. MUSEO CIVICO BAILOIn nome dell'Abate Luigi Bailo che ha dato origine e insediato nell'antico convento medievale il primo Museo Civico di Treviso. La struttura, nei secoli, ha visto la presenza dei Gesuati, poi dei Carmelitani Scalzi che avevano anche una chiesa dove adesso c'è la Biblioteca della città. Nel 2015 il Museo è stato interessato da un restauro che l'ha quasi completamente ricostruito con nuove forme e spazi. Trova ora dimora la Galleria d'Arte del '900 con quasi 350 opere tra cui quelle dei celebri artisti trevigiani Arturo Martini e Gino Rossi.

3. MUSEO DIOCESANOSi può accedere direttamente dal Duomo o dalla suggestiva via Canoniche. Il complesso era l'antica abitazione dei Canonici fin dall'epoca Medievale. Conserva preziosi documenti artistici: dalla lapide del I sec. d.C. che attesta che Treviso fu Municipio Romano, alle pareti affrescate, all'elegante statua in argento del patrono S. Liberale, al Cristo Passo di Tomaso da Modena e a quello di Pietro de Saliba, nipote di Antonello da Messina. E ancora: Pompeo Batoni, Ludovico Pozzoserrato, Rocco Marconi, Leandro Bassano, Girolamo da Santacroce,... oltre che tessuti e paramenti antichi, lapidi, statue e preziosi.

4. EX CHIESA DI SANTA MARGHERITA E MUSEO NAZIONALE COLLEZIONE SALCEFerdinando Salce, nato a Treviso il 22 marzo 1877, molto probabilmente non aveva immaginato che la sua passione, durata tutta la vita (fino al 1962 anno della sua morte), avrebbe avuto questo epilogo: la creazione del  Museo Nazionale più importante d'Italia per la raccolta di manifesti pubblicitari. Furono anche le sue buone condizioni economiche che gli permisero di collezionare affiches provenienti da ogni dove senza preoccuparsi di porre limiti alla raccolta tanto che stimava di possedere 15.000 "poster" quando invece ne sono stati inventariati quasi 25.000. Nel suo testamento li lascerà allo Stato Italiano affinché fossero utili a studiosi, studenti e amanti dell'arte grafica. La città e l'Amministrazione di allora non colsero subito il valore e la portata di questo patrimonio . Nel 2015 il Ministero per i Beni, le Attività Culturali e il Turismo (MiBACT) prende in mano il grande progetto di restauro, inventariazione ed esposizione dei manifesti attraverso mostre tematiche a rotazione. E' così che si è proceduto al restauro della chiesa di S. Gaetano, delle sue adiacenze che ora ospitano il Museo e della chiesa romanico-gotica di S. Margherita.

5. MONTE DI PIETA': Quello di Treviso è uno dei più antichi d' Italia e gli ambienti conservano preziosi dipinti. L'antica sala di riunione, la Cappella dei Rettori , ha una splendida decorazione con tele di epoca rinascimentale di Ludovico Pozzoserrato e affreschi di Ludovico Fiumicelli con temi allusivi alla carità e alla provvidenza. Le pareti invece sono completamente rivestite di preziosi cuoi punzonati in oro e argento.

6. CA' DA NOAL E CASA ROBEGAN: Le due strutture sono adiacenti e ubicate poco lontano dal Duomo. Ca'da Noal, antica ed imponente costruzione in stile gotico, mentre Casa Robegan è in stile rinascimentale. Entrambe elegantemente affrescate, furono restaurate nel 1938 per ospitare il Museo della Casa Trevigiana ricreando l'ambiente di un'antica dimora, con la cucina al pianterreno, salotti, sala da pranzo e sala da musica al primo piano, arredata con mobili e quadri. Attualmente sono utilizzate per rassegne periodiche d'arte

7. PALAZZI BOMBEN E CAOTORTA: Era il 1999 quando la Fondazione Benetton volle salvare questi due antichi palazzi dall'incuria e dal bombardamento del 7 aprile 1944 durante la Seconda Guerra Mondiale. Il primo ospita un auditorium per eventi, concerti e convegni di respiro internazionale e una serie di sale affrescate: sala della Roggia, sala delle Vedute, sala delle Ore, sala dei Miti. Quest'ultima conserva stucchi e affreschi originari attribuiti a G.B. Canal. Le sale sono utilizzate per mostre temporanee. Palazzo Robegan invece ospita una prestigiosa e ricca biblioteca, oltre che gli uffici direzionali in cui spicca un prezioso dipinto del Pozzoserrato raffigurante "l'Avaro Malinconico"

8. GALLERIE DELLE PRIGIONI: In piazza Duomo si affacciavano le ex carceri asburgiche di Treviso. Il restauro effettuato nel 2018 ad opera della Fondazione Benetton, ha dato una destinazione culturale al sito dedicandolo alla cultura contemporanea. Così vi si organizzano mostre, esposizioni temporanee e laboratori per le scuole. Gli spazi conservano anche l'interessante collezione "Imago Mundi", una raccolta di arte contemporanea - ad un unico formato 10 x 12 - che Luciano Benetton ha portato da ogni parte del mondo.

9. SPAZIO MUSEALE EX CHIESA SANTA MARIA NOVA - CA' SCARPA: Anche qui c'è l'intervento della Fondazione Benetton nel recupero e il riuso di quelli che erano il convento benedettino e la chiesa di S. Maria Nova che, negli ultimi decenni, hanno ospitato la sede dell'Intendenza di Finanza. Situati poco lontano dal Duomo e da altre sedi della stessa Fondazione, nell'ottobre 2020 sono stati inaugurati i circa 10.000 metri quadrati di un nuovo Museo intitolato al grande architetto veneziano Carlo Scarpa e destinato ad incontri culturali e ad esposizioni di arte contemporanea.

10. EX CHIESA DI SAN TEONISTO: L'antica chiesa Benedettina, costruita a metà del 1400, nel 2017 vide concluso un lungo restauro ad opera della Fondazione Benetton finalizzato a far rivivere la chiesa con concerti ed eventi di carattere culturale, oltre che ad esporre parte delle opere che la decoravano originariamente: Pietro della Vecchia, Ascanio Spineda, il Padovanino, Antonio Fiumani. Molte furono anche le opere trafugate da Napoleone mentre, le famose "Nozze di Cana" del Veronese, sono attualmente a Palazzo Montecitorio.

11. CASA DEI CARRARESI E CA' DEI BRITTONI: La prima struttura esistente nell'area occupata da Casa dei Carraresi risale al 1200, ma il nome appare solo nel 1300 quando i Da Carrara, Signori di Padova, arrivarono a Treviso e utilizzarono il Palazzo probabilmente per i loro funzionari e i soldati. Lo stemma dei Da Carrara è ancora evidente in facciata. Nel 1987 l'edificio viene restaurato e, per oltre 30 anni, è stato punto di riferimento della cultura cittadina e sede di Mostre di livello internazionale. Adiacente vi è Casa dei Brittoni, altro edificio di prestigio che conserva alle pareti affreschi di epoca medievale a soggetto religioso ma anche decorativo con motivi a finta tappezzeria, oltre che storie di carattere mitologico e allegorico.

12. CA' SPINEDAè uno dei palazzi testimonianza della nobiltà nel centro storico. Porta il nome della famiglia che lo commissionò nella seconda metà del 1500 e che la tenne in proprietà fino a metà 1800. Poi ebbe varie ristrutturazioni ed ampiamenti, tanto che l'aspetto attuale è settecentesco. Le collezioni di quadri acquistati ed acquisiti nei decenni, sono esposti nelle sale dell'edificio che è un prestigioso contenitore in quanto la sala da ballo e il ballatoio sono completamente affrescati (Basilio Lasinio) come pure il sontuoso scalone (Gaspare Diziani). Su 800 mq trova spazio una biblioteca con circa 10.000 volumi e l'esposizione di un centinaio di opere dei pittori dell'Otto e Novecento veneto Attualmente è sede di una fondazione.

13. EX CHIESA DI SANTA CROCE: Poco lontano dal fiume Sile e inserita in quella che attualmente è la sede Universitaria e che un  tempo era l'Ospedale della città, si trova la chiesa che un tempo era quella dell'Ospedale di S. Leonardo. Il suo nome deriva dalla presenza della reliquia della Croce che ogni venerdi santo veniva portata in processione come è raffigurato nella gigantesca tela conservata nella chiesa stessa e opera di Bartolomeo Orioli realizzata nel 1624. A completare la scena ci sono due altre tele raffiguranti Sant'Elena che ritrova la croce e Paolo di Sassoferrato moribondo nel letto, cioè colui che consegnò la reliquia della croce alla chiesa. L'ex chiesa è un piccolo Museo: oltre a quelle citate, vi sono altre opere di Domenico Maggiotto e un prestigioso organo di Pietro Nacchini del 1750. Attualmente è sconsacrata ed utilizzata per conferenze e concerti.

14. PALAZZO GIACOMELLI: Si tratta di un'ex dimora nobiliare costruita alla fine del 1600. La struttura ripropone il palazzo-fondaco caratteristico delle famiglie di commercianti veneziane. La sua ubicazione lungo le rive del fiume Sile nè conferma la destinazione d'uso. Nel 1830 fu acquistato da un imprenditore, autentico mecenate: Sante Giacomelli che fu anche grande collezionista d'arte: lasciò una cospicua parte della sua preziosa collezione al Museo Civico di Treviso. Fu inoltre proprietario di uno dei capolavori del Palladio: Villa Barbaro a Maser. Tra i suoi discendenti illustri, la nipote Antonietta, scrittrice energica ed anticonformista. Dal 1978, il palazzo, diventa sede e punto di riferimento dell'Associazione Industriali di Treviso. Oltre agli uffici amministrativi, hanno trovato spazio sale per eventi culturali e mostre. L'interno documenta l'originaria eleganza per gli stucchi e gli sfarzosi e coreografici affreschi del salone delle feste decorati da Louis Dorigny.

15. ARCHIVIO DI STATO: E' ubicato nel centro storico, in uno spazio significativo: l'antico convento di S. Margherita. Ospita documenti rari e importanti come i fondi di epoca veneziana e gli Archivi delle Corporazioni Religiose soppresse da Napoleone. Tra le rarità, un documento relativo a Marco Polo.

16. PORTELLO SILE: L'edificio fu costruito a ridosso delle mura rinascimentali di Treviso nel 1866 per insediarvi, vista la sua ubicazione vicino al porto della città, un ufficio del Dazio. Concluse le funzioni per cui era stato costruito e necessitando di un significativo restauro, nel 1994 il Gruppo Alpini si dedica al recupero e, nel 2001, consegna alla città uno spazio museale per mostre temporanee di arte, costume, fotografia, molto originale e apprezzato.

17. MUSEO ARCHEOLOGICO DELLE CIVILTA' PRECOLOMBIANE ANTICHE ANDINE: Collocato nell'ex convento di San Nicolò, presenta un'ampia raccolta di reperti, i più antichi dei quali risalgono a 25.000 anni prima di Cristo. La collezione, è il risultato dell'opera scientifica e accurata di Mons. Angelo Campagner (1916/1993), un trevigiano missionario illuminato che, partito per il Cile nel 1948, volle innanzitutto conoscere le radici storiche delle popolazioni che era andato ad evangelizzare. Toccò anche Bolivia, Argentina, Ecuador e Perù, visitando i loro scavi archeologici e descrivendo provenienza, caratteristiche, materiali, tecniche di lavorazione dei reperti: punte di freccia e di lancia, arte fittile, lignea e tessile, terrecotte e materiale vitreo proveniente dalle necropoli, oltre che materiale di uso quotidiano: ceramica, legno, tessuti, strumenti musicali,... per un totale di circa 5.000 pezzi. Il Museo viene inaugurato nel 1993, solo un mese prima dalla sua morte. Nel Museo, oltre a reperti della civiltà Incas, hanno trovato spazio anche oggetti di epoca preromana provenienti dal territorio veneto.

18. MUSEO ETNOGRAFICO DEGLI INDIOS VENEZUELANI "DINO GROSSA": Collocato negli spazi del Seminario Vescovile adiacente alla chiesa di San Nicolò, il Museo ha potuto vedere la luce grazie  alla collezione donata da Dino Grossa, un trevigiano che, dal 1949 al 1960, partì missionario per il Venezuela documentando e raccogliendo testimonianze degli Indios, oggetti e utensili delle tribù amazzoniche che vivevano allo stato primitivo: collane, faretre e frecce, strumenti musicali e portaoggetti.

19. MUSEO ZOOLOGICO "SCARPA": Come i due Musei precedenti (n.18 e 19) è ubicato all'interno degli spazi del Seminario Vescovile. Gli esemplari furono donati da Giuseppe Scarpa, un trevigiano studioso di scienze naturali,nel 1914. Una collezione preziosissima e fragile poiché preservata con gli stessi metodi del tempo in un liquido conservante: più di 2.000 specie tra mammiferi, anfibi, uccelli, rettili, vertebrati ed invertebrati, pesci: squali, tartarughe, fenicotteri,cicogne, picchi, rondini, grifoni, falchi, aquile, civette, pinguini, rane, camaleonti, iguane,... Inoltre, animali impagliati: leoni, giraffe, gazzelle rinoceronti, antilopi, gazzelle, faine, scoiattoli, donnole,... Vi è anche una sezione dedicata alle conchiglie e ai minerali. Appartenente ad una famiglia nobile veneziana, oltre che collezionista, fu anche allevatore nel suo giardino di casa, di scimmie, rettili. Solo per ricordare qualche aneddoto: fece ricoverare il suo scimpanzé malato all'Ospedale civile di Treviso "Ca' Foncello"

20. MUSEO ETNOGRAFICO "CASE PIAVONE": E' stato inaugurato nel 2002 con il contributo del gruppo Folkloristico Trevigiano e della Provincia di Treviso. E' insediato in un edificio rurale del 1600 situato nell'area del fiume Storga con lo scopo di tutelare e valorizzare la cultura popolare locale attraverso eventi e mostre.   

21. MUSEO DEL FERRO BATTUTO "SIMON BENETTON": Treviso ha una tradizione millenaria per quanto riguarda la lavorazione del ferro battuto e, con essa, la presenza di molti artisti tra cui Simon Benetton, figlio del celebre Toni Benetton, artista e  scultore del ferro.Simon nasce a Treviso il 24 ottobre 1933. La sua casa, nella prima periferia di treviso, è stata anche il suo laboratorio artistico. Alla sua morte, rimane un Museo permanente dell sue sculture inserite in uno spazio di pace che fu stimolo per la sua creatività.

22. PERCORSO DI TOMASO DA MODENA: Come un museo itinerante, si visitano tutti i siti nei  quali "l'artista dei primi occhiali nella storia dell'arte" ha lasciato le sue opere: S. Nicolò, Museo Diocesano, S. Francesco, S. Lucia, S. Maria Maggiore e S. Caterina.

NOTE:
- Alla prenotazione farci richiesta circa la disponibilità dei luoghi
- tempi impiegati: consideriamo una media di 1h,30 min per ciascun Museo
- Per garantire il distanziamento, servizio effettuato con sistema radiomicrofonico 

Per info e prenotazioni scrivere a:  Esta dirección electrónica esta protegida contra spambots. Es necesario activar Javascript para visualizarla

 
xnxx uporn.icu spycamera.club redrube tube8 xstarshub.com javfuck