PASQUA 2021 e i CAPOLAVORI DEL MUSEO DIOCESANO DI TREVISO Imprimir

Pasqua 2021

 
Nell'immagine un particolare del Piviale che le suore di Parigi hanno ricamato in celebrazione del 50° anniversario di sacerdozio di Papa Pio X, uno dei Papi Trevigiani. Il prezioso manufatto è conservato presso il Museo Diocesano di Treviso.

Il palazzo in cui è ospitato il Museo è importante quanto il Museo stesso. Si tratta delle “Canoniche Vecchie”, l’antica sede dei Canonici della Cattedrale di Treviso, una struttura di impianto antichissimo, più volte integrata e restaurata.
Il 7 maggio 1988, dopo parecchi anni di restauro, il Museo viene inaugurato. Ospita reperti provenienti dalla Diocesi di Treviso e pertanto testimoniano la storia territoriale e ne documentano l’evoluzione e la vivacità culturale in un periodo compreso tra il I e il XIX secolo, quasi 2000 anni di storia.
Comprende varie sezioni: archeologia, affreschi, sculture e lapidario, tessuti, pinacoteca e tesoro. Ci sono comunque anche altri elementi preziosi come un antifonario manoscritto su pergamena.
Ecco alcune delle opere conservate: tra gli affreschi, "Il martirio di Tomaso Becket" arcivescovo di Canterbury, uno dei più antichi della città (1260 ca); il Cristo Passo di Tomaso da Modena, l'artista trecentesco autore delle Storie di S. Orsola e della prima immagine conosciuta degli occhiali in storia dell'arte. Databile intorno alla fine del XV secolo, il Cristo coronato di spine, di Pietro de Saliba, nipote di Antonello da Messina. Di epoca rinascimentale e di gusto fiammingo i dipinti di Ludovico Pozzoserrato e di Leandro Bassano e un capolavoro del settecentesco Pompeo Batoni.
E, inoltre: la statua in argento del Patrono San Liberale, guerriero romano, realizzata nel 1600 come ex voto per la fine della peste, quella ricordata dal Manzoni nei Promessi Sposi.